IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  Visto che il consiglio comunale di Cerda (Palermo), rinnovato nelle
consultazioni  elettorali  del  29 maggio 1988, presenta collegamenti
diretti ed indiretti tra parte  dei  componenti  del  consesso  e  la
criminalita'  organizzata rilevati dal prefetto di Napoli e dall'Alto
commissario per il coordinamento della lotta  contro  la  delinquenza
mafiosa;
  Constatato  che  tali  collegamenti con la criminalita' organizzata
espongono  gli  amministratori  stessi  a  pressanti  condizionamenti
compromettendo  la  libera  determinazione dell'organo elettivo ed il
buon  andamento  dell'amministrazione  di  Cerda   ed   il   regolare
funzionamento dei servizi alla medesima affidati;
  Constatato  che  la  chiara contiguita' degli amministratori con la
criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio  per  lo  stato  di
sicurezza pubblica;
  Ritenuto che al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e
deterioramento  dell'amministrazione comunale si rende necessario far
luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Cerda per
il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
  Visto l'art. 1 del decreto-legge  31  maggio  1991,  n.  164,  come
convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221;
  Vista  la  relazione  del prefetto di Palermo n. 1186/91/Gab del 18
settembre 1991 con la quale e' stato dato l'avvio alla procedura  per
lo scioglimento del consiglio comunale di Cerda ai sensi dell'art. 1,
comma  2,  del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito nella
legge 22 luglio 1991, n. 221;
  Vista la proposta del Ministro dell'interno  la  cui  relazione  e'
allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
  Vista  la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 settembre
1991,  alla  quale  ha  partecipato  il  presidente   della   regione
siciliana;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  Il consiglio comunale di Cerda e' sciolto per la durata di diciotto
mesi.